LA COSTRUZIONE DEL CAMPANILE
Dai Libri dell’archivio parrocchiale:
La costruzione del Campanile della Chiesa
Parrocchiale di S. Giacomo Apostolo in Toleto
(Si ringraziano Dario Tortonese e Gianna Giovannelli per il reperimento e la traduzione dai libri Parrocchiali)
MEMORIA
L’anno del Signore 1889 il 6 agosto in Toleto.
Il sottoscritto cappellano sacerdote STEFANO RICCI il giorno 15 luglio prossimo passato scriveva a Monsignor Vicario generale come Regio Economo dei Benefizi Vacanti residente in Torino, dietro ricorso sportogli circa due anni prima dall’amministrazione di codesta chiesa e dietro varie istanze fatte per ricevere un aiuto che era di ottenere un sussidio per la costruzione di un nuovo campanile, finalmente ricevuta, il 12 giugno p. p. annunziava al sottoscritto che era concesso alla chiesa di Toleto un sussidio di Lire Cinquecento per la costruzione del campanile, e che a tale somma aggiungendo £. 1.346, risultato di una sottoscrizione fatta per tale motivo dai particolari, e che i particolari ancora lavoravano in giorno di festa secondo il permesso che S. E. Il. Rev. gli aveva concesso, a radunare i materiali secondo la perizia , vi sono i mezzi per costruirlo senza toccare i fondi della chiesa.
Che la necessità di fare questo campanile appare da che l’attuale
campana essendo solo di dieci miriagrammi è inservibile anche quasi
per i più vicini e non si può sostituire con altra più
grossa, non potendola mettere sull’attuale campanile perché piccolo,
e non si può ingrassare né rialzare poggiando in parte sul volto
della chiesa con pericolo di rovina.
Pertanto umilmente pregava il prelato Monsignor Vicario generale Giuseppe
PAGELLA a voler delegare uno per la benedizione della prima pietra ed il compiacentissimo
Monsignor Vicario con il suo prescritto in data 16 stesso mese delegava il
Rev. parroco Vicario di Ponzone.
Il primo di agosto partecipavano al Parroco di Ponzone detta delegazione,
invitandolo a portarsi in Toleto per dare oggetto il cinque successivo, giorno
di lunedì, giudicando che in tale giorno si sarebbe cominciato il lavoro
di muratore, ed il giorno quattro mi rispose che il domani mattino sarebbe
venuto, e fu al suo arrivo circa le ore otto che il suono giulivo del(la)
campana dava avviso che presto vi sarebbe la funzione della benedizione della
prima pietra fondamentale del campanile, avendone già avvertito la
sera avanti nel tempo del Rosario.
Alle ore undici, pertanto, antimeridiane del giorno cinque agosto, dato l’avviso
colla campana si radunò la popolazione e si depose nella pietra da
benedire, appositamente preparata una piccola urna di vetro suggellata con
cera, avendo il coperchio di piombo, contenente la seguente memoria:
“In nome di Dio
Ad onore di S. Giacomo Maggiore Apostolo, patrono principale, di Maria Santissima
sotto il titolo del Rosario e di S. Giuseppe.
L’anno del Signore milleottocentottantanove il cinque di agosto ore
undici di mattino in Toleto.
Il Rev. Signor Arciprete Vicario di Ponzone Alessandro CHIABRERA, specialmente
delegato da Monsignor Giuseppe MARELLO, Vescovo d’Acqui, benedì
la prima pietra fondamentale del campanile, alla costruzione del quale concorsero
i particolari del luogo e quelli delle fini di Morbello che si servono della
chiesa.
La prima sottoscrizione ascese alla somma di lire milletrecentoquarantasei.
Volentieri poi tutti in giornata di festa lavorarono a radunare i materiali.
L’Amministrazione della chiesa composta dal Cappellano presidente Sacedote
STEFANO RICCI fu Giacomo, CARLO RICCI di Giovanni priore, Signor TOMMASO IVALDI
fu Giobatta, PIETRO IVALDI fu Giacomo, PIETRO IVALDI fu Tommaso Amministratori,
ricorsero al Regio Economato dei Benefizi Vacanti residente in Torino per
avere un sussidio, ed ottennero lire cinquecento.
Questa memoria sottoscritta dal Rev. Benedicente e dagli amministratori presenti,
si depone nella pietra fondamentale benedetta unitamente ad una medaglia del
Pontefice LEONE XIII, gloriosamente regnante, e di una moneta d’argento
di lire cinquanta centesimi portante l’effigie dell’Angelico PIO
IX, predecessore prossimo.”
Letta la presente coram populo a chiara voce
ALESSANDRO CHIABRERA Arciprete Vicario
Sacerdote STEFANO RICCI Cappellano presidente
IVALDI PIETRO fu Tommaso amministratore
Si compì la solenne benedizione della pietra facendo da cementario il Mastro muratore SIMONE BIATO di Piancastagna, ZUNINO BERNARDO di S. Pietro d’Olba.
L’anno del Signore 1889, il diciotto di agosto in canonica.
Radunatosi l’amministrazione della chiesa secondo il disposto
del Sinodo Diocesiano N° 10 previo avviso dato ai singoli amministratori
dal presidente.
Aperta la seduta secondo le solite formule.
Il priore CARLO RICCI espone che avendo già cominciato il lavoro per
la costruzione del campanile, anzi essendo già vari giorni che lavorano
i muratori sarebbe bene che l’amministrazione eleggesse un direttore
a sorvegliare e dirigere tutti i lavori con due sottodirettori in suo aiuto,
ed eleggesse anche un cassiere per tenere i conti separati da quelli della
chiesa, di stabilire il modo di ritirare le somme che i particolari si sono
obbligati di pagare e regolare le giornate di manuanza che i particolari devono
fare, essendo tutto questo lavoro straordinario che oltrepassa l’urgenza
del priore.
L’amministrazione, sentito l’esposto unanimemente delibera di
eleggere RICCI CARLO direttore, sottodirettori Sac.STEFANO Cappellano e IVALDI
PIETRO fu Tommaso e cassiere Sac. STEFANO Cappellano e di esigere le somme
che devono pagare i particolari a decimi per facilitare il pagamento ai medesimi,
e di tassare una giornata a ciascun particolare per la manuanza ai muratori
da farsi per turno estratti a sorte.
Che se poi qualche particolare volesse fare la giornata fuori turno devesi
pagare di più venticinque centesimi.
Incarica il cassiere di pubblicare degli spesi ogni due decimi che abbia ritirato,
affinché tutti i particolari possano vedere come si spendono i denari.
Incarica il cassiere di tenere un registro ove sia notato tutto ciò
che fanno e danno i particolari per la costruzione del campanile.
Gli amministratori poi promettono di dare aiuto in tutto ciò che potranno
al direttore affinché in pace e in concordia a Dio piacendo si possa
arrivare al termine dell’opera.
Letta la presente si sono tutti sottoscritti:
Sac. STEFANO RICCI Cappellano Presidente
RICCI CARLO priore
IVALDI TOMMASO fu Giobatta Amministratore
IVALDI PIETRO fu Giacomo Amministratore
IVALDI PIETRO fu Tommaso Amministratore
L’anno del Signore 1889 il 16 del mese di ottobre, in casa del cappellano in Toleto.
Radunatosi l’amministratore della Chiesa dietro avviso
dato ai singoli amministratori del cappellano presidente, aperta la seduta
secondo le solite formule.
I sottoscritti amministratori considerando che nel corso della prossima passata
estate i particolari dovettero lavorare quasi tutte le feste per radunare
le pietre per la costruzione del campanile; considerando che altrettanto lavoro
bisognerà ancora fare per ultimarlo, essendo appena alla metà,
considerando ancora essere una cosa gravosa il dover andare a tutte le feste
a radunare le pietre, epperciò unanimemente si accordano nella seguente
determinazione:
1) di cominciare al più presto possibile il lavoro affinché
nel prossimo mese di giugno siano le pietre radunate sulla piazza e si possano
chiamare i muratori per ultimarlo.
2) Dividere i capi famiglia in due squadre e chiamare al lavoro alternativamente
una squadra per festa.
3) Fatte così le squadre estrarre a sorte quale dovrà essere
la prima.
Con questa deliberazione gli amministratori son persuasi di
fare vantaggio ai capi di famiglia, i quali saranno solamente chiamati una
festa si e l'altra no al lavoro, e di fare anche un vantaggio per l'opera
del campanile, perché tutti avendo una domenica di riposo vi concorrano
più volentieri e con più anima attenderanno al lavoro.
Beninteso però che anche quelli che non gli tocca a lavorare colla
squadra, potranno andarvi ugualmente per avere una maggior nota di diligenza
e affinché tutto proceda con ordine, e tenere anche conto della diligenza
di tutti, per essere poi registrati a perpetua memoria vi sarà sempre
il priore o un amministratore che terrà nota di tutti quelli che vi
intervengo per lavorare nella squadra o per lavorare di sua propria volontà
e incaricano il segretario ad affiggere copia di questa determinazione all'interno
della porta della chiesa affinché possa essere a cognizione di tutti,
e essere pronti al lavoro quando saranno avvertiti.
Letta la presente tutti si sono sottoscritti.
L'anno del Signore 1890 e alli diecinove del mese di ottobre in canonica.
Radunatesi l'amministrazione secondo il disposto del Sinodo
Diocesano N° 10 nelle persone dei di lei membri sottoscritti, assente
il Signor Tommaso IVALDI perché presentemente in Torino, tuttavia consenziente
come appare dalla sua lettera in data 17 ottobre 1890 della quale tutti i
membri ne hanno avuto visione.
Aperta la seduta secondo le solite formule, il priore Carlo RICCI, direttore
nella commissione per la costruzione del campanile, espone che i lavori del
campanile hanno oltrepassato la spesa prevista stanziata di circa lire milleduecento
perché volendo fare conto della volontà della popolazione fu
cominciato (il campanile) più largo di un metro in tutti i lati e fu
innalzato per 10 metri oltre le previsioni, oltre che per l'instabilità
incontrata nel suolo si dovette spendere molto di più nella fondamenta.
Per saldare tale spesa sarebbe per adesso innoportuno ricorrere alla generosità
dei particolari (fedeli) perché avendo già concorso nella spesa
principale e molto più nella manuanza ai muratori, e nella preparazione
di tutto il materiale, di più ancora perché in questi giorni
si sono tutti generosamente tassati per la compera di due campane del peso
circa di centoventi miriag., e ritenuto che la suddetta spesa bisogna pagarla
subito perché è di provvista di mattoni, corda, ferro, calcina,
tavole; propone all'amministrazione della chiesa di prendere un mutuo almeno
di lire seicento, sperando di saldare il resto col prezzo che si ritirerà
dalla vendita del legname ecc.
Estinguendo poi il mutuo coi denari dell’amministrazione della chiesa
che sopravanzano alle spese ordinarie, che secondo il bilancio si potrà
fare in tre o quattro anni, e per garanzia del creditore firmare la cedola
tutti i cinque amministratori, ben inteso che se nel fra tempo cessano da
amministratori si sostituiranno i nuovi.
L'amministrazione sentito l'esposto ed esaminato, considerando che in fin
dei conti la spesa del campanile è spesa dell'amministrazione della
chiesa, approva in tutte le sue parti il sovvraesposto.
DAL LIBRO DEI CONTI:
Seconda sottoscrizione fatta dai particolari di Toleto con regolare
scrittura privata per saldare le spese del campanile e comprare due nuove
campane (somma tassata).
Tale somma deve essere pagata dai particolari in otto rate annuali cominciando
col primo novembre 1890, ed è notata annualmente in un registro a parte
unito alla scrittura, pagando anche annualmente il fitto.
Somma sottoscritta £. 4334.
LE CAMPANE sono state comprate dal Sig.Boero Luigi fonditore in Genova, il
quale è venuto costi in Toleto a fare il contratto, si stabilì
il prezzo per le campane a lire due, centesimi ottanta al chilogrammo, per
i ceppi ghisa, ruote ferro, battagli e bracci ferro a centesimi settanta al
chilogrammo. La campana più grossa pesa chg. settecentocinque (705).
La campana seconda pese chg. quattrocentonovantadue (492).
DAL LIBRO DELLE DELIBERAZIONI
In nome di Dio
Ad onore di S. Giacomo maggiore apostolo patrono principale,
di Maria Santissima sotto il titolo del S. rosario e di S. Giuseppe.
L'anno del Signore mille ottocento novanta ed alli dieciotto del mese di dicembre,
ore 10 di mattina in Toleto.
Il sacerdote Stefano RICCI fu Giacomo Cappellano sottoscritto
con speciale delegazione di Monsignor Giuseppe MERELLO vescovo di Acqui in
data 11 Novembre 1890.
Assistito dal M. Rev. Signor D. Gio Batta DEBENEDETTI, Cappellano di Piancastagna,
benedì le due campane e 1’acqua necessaria per tale benedizione,
comprate dalla popolazione dando alla più grossa il nome di S. Giacomo
patrono principale, e il nome di S.Giuseppe alla più piccola, dirigendo
alcune parole di circostanza alla popolazione, che quantunque fosse giorno
orrido per il freddo e per la neve che cadeva, tutta entusiasta assisteva
alla solenne benedizione ed aiutava a collocare le campane nel nuovo campanile
costruito si può dire a forza di sudore e sacrifizi, e collocate le
campane subito si suonò la funzione in chiesa nella quale si cantò
un solenne TEDEUM in ringraziamento al Signore d'aver portato a termine il
campanile e comprato le campane.
Dopo la funzione gli amministratori della chiesa e il fonditore delle campane
sono andati a cenare in casa del Cappellano.
F.to Stefano Ricci Cappellano
L'anno del Signore 1893 ad addi dieci del mese di marzo, in canonica.
Radunatasi l'amministrazione della chiesa secondo il disposto
del Sinodo Diocesano N° 1O nella persona dei sottoscritti amministratori
componenti la maggioranza, assente il Sig. Tommaso IVALDI perché da
più mesi si trova fuori paese.
Aperta la seduta secondo le solite formule prescritte.
Il cappellano presidente espone per essere la chiesa attuale insufficiente
per la popolazione, essendo stata fabbricata nel 1440, più ancora perché
il muro della facciata, quantunque gli siano già stati fatti ripari,
minaccia rovina, come pure il muro laterale dalla parte del vangelo, perciò
essere ai convenienza e necessità ingrandirla, cioè portare
la facciata attuale in linea del nuovo campanile, e dalla parte del vangelo
allungare il muro esterno della cappella della madonna fino alla nuova facciata,
e dalla parte dell'epistola allungare il muro esterno dall’altare di
S. Giuseppe fino al nuovo campanile, allungando così la chiesa di quattro
metri, ed allargandola del posto di due altre cappelle laterali, restando
ancora contro il nuovo campanile il posto di una cappella per collocarvi il
Battistero.
Secondo le misure prese dai capi muratori Simone Biato e Bernardo Zunino,
in tale lavoro ci sono in tutto quattrocento metri quadrati di muro, calcolati
dello spessore di centimetri 50, per l’opera dei muratori £. 1
al metro, £. 400, per calcina qli. 50 £. 250, per ferro m. 15,50
£. 60, per tegole da tetto N° 1000 £. 100, totale spesa £.
810.
La provvista del materiale, la manuanza ai muratori, tutti i particolari ad
eccezione di n° 6, in numero di 52, con regolare scrittura si sono sottoscritti
di farla per turno.
Per pagare tale spesa un grazioso Beneffatore, il Rev. Sig. Don GROSSI G.
BATTISTA, già cappellano di codesta chiesa, offre lire mille col solo
patto di pagargli per venti anni l'interesse in ragione del cinque percento,
dichiarando che se in tale tempo venisse a mancare ai vivi, allora l’amministrazione
gli faccia celebrare fino alla fine dei vent’anni nella propria chiesa
tante messe per l'interesse.
L'attuale cappellano offre lire duecento. Totale offerta £. 1.200.
Ingrandita così la chiesa, comodamente si potranno aggiungere ai già
esistenti due banchi laterali, i quali messi all’incanto, previo consenso
del superiore ecclesiastico, daranno almeno alla chiesa un capitale di lire
mille, che congiunto all'avanzo dl lire quattrocento, sarà sufficiente
per il volto ed il pavimento e stabilimento dei muri.
Sperando poi ancora di ottenere qualche aiuto dal Regio Economato, come già
si è ottenuto per la costruzione del campanile, si potrà stabilire
tutta la chiesa con decenza.
Gli amministratori, sentito l'esperto, considerando:
1) che l'ingrandimento della chiesa è non solo necessario
per la popolazione, ma ancora più per riparare alla minaccia che fanno
i muri vecchi esistenti,
2) che presentemente vi sono i nominati benefattori che vi concorrono nella
maggior parte,
3) che l’amministrazione colle attuali rendite, non avendo debiti, può
comodamente pagare al Rev. Sig. Grossi G. Battista il nominato interesse annuo
di £. 50, e qualora per circostanze impreviste venissero le attuali
rendite ad essere insufficienti i particolari con offerte vi suppliranno volentieri
non avendo più a fare spese per la chiesa,
4) che tale ingrandimento incontra il favore di tutta la popolazione e ne
é prova la sottoscrizione che ciascheduno ha fatto per provvedere il
materiale e fare la manuanza ai muratori,
5) che si può fare tale ingrandimento senza che il volto esistente
sia in pericolo di guastarsi.
Unanimamente deliberano di intraprendere e cominciare tale ingrandimento,
ed incaricano il Priore a procurare al Rev. Sig. D. Grossi una regolare scrittura
onde sia contento, per l'annuo fitto di £. 50 per 20 anni, nella maniera
che più piacerà al medesimo.
Incaricano pure il Cappellano ad ottenere dal Superiore l'approvazione della
presente deliberazione, e dia il permesso di lavorare il giorno di festa per
radunare il materiale. Come anche incaricano il Cappellano attuale e l’amministratore
IVALDI PIETRO fu Tommaso a dirigere e ordinare il lavoro e incominciarlo al
più presto possibile, promettendo anche gli altri di essere sempre
presenti quando fossero chiamati in aiuto.
Letta la presente si sono sottoscritti:
Sac. STEFANO RICCI Cappellano Presidente
RICCI CARLO Priore
IVALDI PIETRO fu Giacomo Amministratore
IVALDI PIETRO fu Tommaso Amministratore